Pallacanestro Ghiaccio Un giocatore

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Pallacanestro Ghiaccio Un giocatore

Il termine "Icing a player" si riferisce a una strategia di pallacanestro in cui una squadra tenta di far perdere la testa a un giocatore avversario, di solito chiamando un timeout prima di una situazione di pressione.

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Il processo

I giocatori vengono solitamente "ghiacciati" quando il punteggio è vicino e manca poco tempo alla fine della partita. Durante le partite ravvicinate, la squadra in svantaggio sceglie di commettere un fallo su un membro della squadra avversaria. Il giocatore è quindi costretto a fare due tiri liberi, spesso dovendo realizzarli entrambi per assicurarsi la vittoria.

Se il tiratore realizza il primo fallo e allunga il vantaggio a 3 punti, il risultato del secondo e ultimo tiro probabilmente decide la partita. Un tiro sbagliato dà alla squadra in svantaggio la possibilità di pareggiare la partita con un tiro da tre all'ultimo secondo e di forzare i tempi supplementari, mentre un tiro realizzato spinge il vantaggio a quattro punti insormontabili. L'allenatore della squadra in svantaggio, nel tentativo di forzare un tiro sbagliato, chiamerà un timeout prima del secondo tiro, in modo che il tiratore sia costretto a pensare al grande momento ancora per un po'.

La "glassa" funziona davvero?

Ci sono molti motivi per cui chiamare un timeout prima di un tiro importante può compromettere la capacità del tiratore di effettuare il tiro. La teoria più diffusa è che, quando si concede un tempo supplementare per riflettere sul tiro, il tiratore può essere sopraffatto dalla pressione e irrigidirsi. In sostanza, la strategia "icing" si basa sul fatto che un giocatore cada vittima dei propri nervi e non riesca a eseguire una giocata altrimenti di routine.

Le statistiche tendono a sostenere l'idea che il "timeout" sia una strategia efficace nella pallacanestro. Uno studio recente ha rilevato che, di fronte a una situazione di alta pressione, la chiamata di un timeout prima del secondo fallo ha fatto sì che i tiratori sbagliassero il secondo tentativo in media il 32,6% delle volte, rispetto a una percentuale di falli del 22,3% senza il timeout.